e dire che sto budino me l'ero proprio gustato..
se avessi saputo che sarebbe finito al posto del cuore e il cuore dritto a piombo nello stomaco, l'avrei ingoiato tutto intero e non spappolandolo a cucchiaiate..
* se è apatia.. è inconoscibile. è nullo il motivo. come può nascere qualcosa dal nulla? ecco: l'apatia è figlia del nulla.
* inspiegabile e insensata.
un classico.
non spiegarla, non cercare un senso per forza. COMBATTILA.
* incontrollabile.. questo mette un limite alla tua libertà di scelta.
e non credo tu non abbia libertà di scelta. forse difficoltà di scelta. lo ribadisco.
* irragionevole. asseconda l'irragionevolezza..
assecondala una volta tanto. se non fosse irragionevole, non sarebbe inspiegabile e
sì, lo so che sei un cubo.
e gli algoritmi servono.
ti servono per riordinarti e darti un senso.
e se vuoi un ordine serve logica e consequenzialità.
ma chi l'ha detto che devi per forza avere le sei facce riordinate?
io penso che lo scopo ultimo del cubo non sia l'ordine,
ma la presa di coscienza che le facce non sono solo quelle sei, quelle con i colori separati. che ci puoi mettere creatività. e che le tre dimensioni siano in totale 27 - su per giù (calcolo delle probabilità è una materia a me sconosciuta) - più di tre insomma.
e puoi crearti uno spazio di infiniti sottospazi..
il cubo non è fatto solo di sei facce. il cubo è un cubo.
il cubo non è fatto solo di sei facce. il cubo è un cubo.
ha sei facce bidimensionali ma è tridimensionale.
perché fermarsi al gradino inferiore?
perché cadere nel trabocchetto che il cubo è solo sei volte piatto?
e le sei facce, come le metti metti, possono cambiarne l'aspetto, non la sostanza.
è una tua scelta mettere le facce in ordine. ti fa sentire a posto.
come un cubo di Rubik deve essere.
per dimostrare agli altri che sei in grado di gestirlo.
gestisciti. riordinati se ti serve.
questo comunque non fa di te un essere perfetto.
devi solo capire che sei un cubo scombinabile e ricombinabile.
che hai tante possibilità nel tuo essere a pezzi.
e che sei già un gradino sopra. hai volume e non solo superficie.
e potrei, se sono gli algoritmi che vuoi, insegnarti il metodo Fridrich.
che è veloce.
ma è impegnativo e richiede uno sforzo in più:
la pazienza,
il ragionamento,
la volontà di sbagliare, sbagliare e sbagliare ancora... per capire.
che la vita non è solo cercare meccanicamente di far combaciare i pezzi.
e tu la fantasia per farlo ce l'hai.
tra poco torno, quindi.
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