venerdì 23 aprile 2010

T.R.O.N.P. #4: il pezzo di carta

rigirava quel pezzo di carta nelle mani, mentre rileggeva quella vecchia mail.
se lo rigirava distrattamente tra le dita.
lo piegava, lo arrotolava, lo riapriva, tentando distrattamente di stendere le pieghe che aveva fatto.
tentando di renderlo di nuovo liscio e immacolato. distrattamente.

attentamente leggeva la vecchia mail, cercando di non smarrire nemmeno una parola.
distrattamente si rigirava quel pezzo di carta tra le mani.
impercettibile metafora della vita: che si piega, si scarabocchia, si arrotola e si stropiccia, si accartoccia e poi cerca di ridistendersi, di tornare al bianco candore iniziale.
metafora impercettibile della vita. che si ricicla, a volte.
si bagna e aggrinzisce.
si brucia e diventa cenere e fumo, dall'odore acre.

e non ci si può far niente, alla vita.
ci son cose che la penetrano e ne modellano la materia e la consistenza.
ne mutano la densità e il peso specifico.
è un processo irreversibile; che può cambiarla ancora e ancora, finché resiste, ma non riesce a farla tornare com'era in origine.
un processo irreversibile.
di ferite di dolore e di ferite di gioia.
di traumi e di emozioni.
di quegli strappi su cui ci si può mettere una toppa, un po' di nastro adesivo.
o magari di strappi che poi ci si fa un collage di sensazioni, ricordi, buttato su un blog.
o su una parete piena di fotografie.
che son lì tutti a ricordare che dietro quelle parole, dentro quegli scatti, c'è qualcosa che non va dimenticato.
e che ha piegato e continua a piegare l'anima. l'accartoccia. la colora di blu.

rigirava distrattamente quel pezzo di carta nelle mani, mentre rileggeva quella vecchia mail.
impercettibile metafora di una vita distratta che si lascia piegare.
e che, consapevolmente, ne è felice.

1 commento:

Baol ha detto...

Un pezzo di carta può portare con se un sacco di cose...