sabato 12 febbraio 2011


L’arte di perdere non è difficile da imparare;
così tante cose sembrano pervase dall’intenzione
di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta il turbamento
delle chiavi perdute, dell’ora sprecata.
L’arte di perdere non è difficile da imparare.
Poi, sempre più, pratica lo smarrimento, perdi in fretta:
luoghi, e nomi, e mete verso cui volevi viaggiare.
Nessuna di queste cose causerà disastri.
Ho perduto l’orologio di mia madre.
E guarda! L’ultima, o la penultima, delle mie tre amate case.
L’arte di perdere non è difficile da imparare.
Ho perso due città proprio graziose.
E, ancor di più, ho perso alcuni dei reami che possedevo, due fiumi, un continente.
Mi mancano, ma non è stato un disastro.
Ho perso persino te (la voce scherzosa, un gesto che ho amato). 
Questa è la prova. E’ evidente,
l’arte di perdere non è difficile da imparare,
benché possa sembrare un vero (scrivilo!) disastro.

Elisabeth Bishop

3 commenti:

mIsi@Mistriani ha detto...

nessuna perdita è un disastro[forse].

abituarsi a credere che non lo sia può aiutare a superarle[o provocarne alcune non necessarie].

depende.
todo depende.
[da che punto guardi,tutto dipende..banale.ma così vero.
da fotografa di certo te ne rendi conto...a volte è "solo" questione di prospettiva..]

Ma|Be ha detto...

è solo una questione di prospettiva, infatti.

Baol ha detto...

L'arte di perdere mi sa che ormai non c'è nessuno nemmeno capace di insegnarla :-/