venerdì 29 maggio 2009

inerzia pensante


nell'ultimo periodo sono successe delle cose. cose che nella loro essenza mi hanno fatto riflettere. e mi fanno tuttora arrovellare il cervello. cose che mi hanno fatto pensare, ancor prima di essere fatti veri, quando erano solo una potenziale conseguenza di qualcosa che ancora non era successa, tra l'altro. cose che erano causa. cose che son diventate reali, fatti. e cose che ora si portano dietro tante conseguenze. buone, cattive, meno buone ed incognite. e penso penso penso. ormai il mio cervello inizia a pensare anche quando è in standby_mode. ho tipo un timer. posso stare quel quarto d'ora in riposo, dopodiché iniziano le operazioni.. si attiva il sistema operativo automaticamente e le rotelle girano. inerzia, credo. quante variabili bisogna calcolare nelle dinamiche psico-sociali? è una cosa spaventosa... il carattere dei soggetti, l'educazione, l'influenza sociale, persino il pensiero politico. e le stesse relazioni intrapersonali e interpersonali. gruppi, sottogruppi. dominanze e sottomissioni. davvero è spaventoso. e mai come ora mi ritrovo incollata a questi ragionamenti, a questa sottospecie di studio delle funzioni con innumerevoli variabili, sistemi, tangenti, secanti... e periodicità, limiti, valori infiniti... se si potesse fotografare con una radiografia la mia attività cerebrale, uscirebbe una lastra piena di algoritmi. "questa cosa è successa per questo motivo? se sì prosegui; se no, torna alla domanda precedente." e così via. ma.. mi domando: tutto questo sforzo.. a cosa porta? mal di stomaco, ansia.. ne vale la pena? posso cambiare qualcosa?

1 commento:

Federica ha detto...

magari porta a non ripetere più gli stessi errori (qualora si tratti di errori, non lo so!)...